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Le immagini sono come una macchina del tempo, ogni volta che le guardi, ti riportano a quel preciso istante, bello o brutto che sia, lo rivedi e rivivi le stesse emozioni, le stesse gioie e gli stessi dolori. Quando vedi una immagine che non è tua, cerchi di immaginare le emozioni che ha provato chi l'ha scattata. In questo blog vi voglio proporre le mie emozioni ma anche quelle di altri.
Le due foto che seguono: "La Cittadella" arroccata su uno sperone roccioso.
Continua la carellata di foto delle mie amate Dolomiti. Oggi siamo al Rifugio Firenze e le montagne che vado a postare sono le Odle da qualcuno chiamate anche le “Dolomiti più Dolomiti”. Sotto l’aspetto alpinistico, le Odle hanno come quota più alta e rappresentativa la Furchetta, che curiosamente ha la stessa quota, m. 3025, del dirimpettaio Sass Rigais. La salita della sua parete nord, 800 metri assolutamente verticali dal ghiaione di base alla cima, rappresentò per decenni uno dei più insolubili enigmi dell’alpinismo dolomitico, fino alla conquista nel 1925 da parte dei tedeschi Wiesser e Solleder. Il Sass Rigais, benché non meno imponente, risulta più accessibile, tanto più che l’ascesa è “addomesticata” da due vie ferrate che, nonostante richiedano un certo impegno e la dovuta attenzione, pongono la sua cima alla portata di ogni buon escursionista: il premio dello straordinario panorama che si gode dalla cima ripaga abbondantemente del piccolo sforzo.
Le Odle viste dal Rifugio Firenze Baita presso il rifugio con lo sfondo del Sass Rigais